Il blog di Chiara Cecutti

Calimero e l’autostima: se non crediamo in noi stessi, non ce la possiamo fare

Ricordate Calimero, il pulcino nero del Carosello degli anni sessanta e settanta? Quello con il mezzo guscio in testa che si lamentava di continuo piagnucolando “ce l’hanno tutti con me perché sono piccolo e nero, è un’ingiustizia però”? Tanto per cominciare, se qualcuno ce l’ha con qualcun altro solo perché è piccolo e nero, il problema è suo e non del malcapitato querulo, e se proprio vogliamo essere precisi, Calimero era sì piccolo, ma nero solo perché sporco di fuliggine, tant’è che una volta lavato in lavatrice con il “miracoloso” detersivo che pubblicizzava, tornava di un bianco splendente, la mamma finalmente lo riconosceva e lui poteva riprendere a vivere felice e contento. Certo, era solo il personaggio di un cartone, ma ad approfondire un po’ la questione, quanti vi si potrebbero riconoscere?

Lamentarsi di continuo perché si ha il mondo contro e non ci si può fare nulla è tipico delle persone che non si reputano all’altezza delle situazioni, che non credono di poter controbattere alle “ingiustizie” della vita, che hanno sempre paura di ciò che gli altri pensano di loro perché il giudizio del resto del mondo è più importante dell’opinione che hanno di se stesse, opinione che, peraltro, è perennemente scarsa. Quindi se qualcosa va male, non è colpa loro che non sarebbero mai in grado di porre rimedio o agire per far sì che la propria vita migliori, ma sempre degli altri. A che serve dunque provarci, a che pro affaticarsi e impegnarsi per realizzare quei cambiamenti che magari le renderebbero persino felici? Perché mai mettersi a lottare contro la sfortuna e la malasorte senza alcuna possibilità di vittoria, come Don Chisciotte contro i mulini a vento?

Ecco a voi la bassa autostima, un pericolo subdolo, più diffuso di quanto si immagini, che crea così tanti danni alla realizzazione personale da renderci la vita grigia, vuota, insoddisfacente, per non parlare di quella professionale cui taglia ogni ambizione e motivazione, di conseguenza, ogni possibilità di crescita, affermazione, carriera. Avere una bassa autostima vuol dire vedere solo i propri difetti ed essere ciechi rispetto ai pregi, tanto che se si riceve una lode si è subito portati a sospettare che non sia sincera; vuol dire pensare di non essere in grado di pensare, né di tirare fuori un’idea vincente o un’opinione degna di considerazione, e di non essere capaci, a prescindere. Di conseguenza queste persone non agiscono, sono terrorizzate dalla possibilità di sbagliare, e allora meglio star fermi che non può accadere nulla di male. Ma non può accadere nulla in generale. Il margine di errore per loro non esiste perché non c’è alcun margine né alcun errore nel non fare.

Capire che invece siamo tutti responsabili di noi stessi e che agendo possiamo cambiare situazioni, noi stessi e la nostra vita vuol dire avere una buona e sana autostima, che non è presunzione se rispecchia la realtà e se si basa su ciò che davvero siamo, ma un vero e proprio stimolo a far bene essendo consapevoli delle proprie capacità, e anche di correre dei rischi. Perché sbagliare si può, è umano, ma dai propri sbagli si può imparare, dei propri fallimenti si può fare tesoro, e con fiducia riprendere a camminare, più forti di prima. E più felici.

 

 

Share this Post