Il blog di Chiara Cecutti

La motivazione: spinte, variabili e barriere tra noi e il nostro obiettivo

Nel nostro ultimo post abbiamo parlato degli obiettivi, mete da conquistare nel corso della vita, personale e lavorativa, al fine di migliorare noi stessi e il nostro vivere che altrimenti sarebbe statico e insoddisfacente. Abbiamo parlato anche di verifiche da compiere prima di intraprendere la nostra missione, come la raggiungibilità e, soprattutto, l’analisi dei costi e dei benefici che determinano la motivazione, promettendo di entrare nei dettagli di quest’ultima in un’altra occasione. Eccoci dunque a quell’occasione. Vale infatti la pena soffermarsi sulla motivazione che è poi la chiave di ogni nostra intenzione, che si tramuti in azione oppure no. Tuttavia essendo nostra convinzione che l’azione sia auspicabile quanto necessaria per ogni cambiamento, crescita e miglioramento, la intenderemo in questo modo, il solo e unico che riteniamo utile ed efficace.

La motivazione influenza fortemente la nostra capacità di raggiungere gli obiettivi che a loro volta costituiscono l’elemento primo e fondamentale della motivazione stessa e del suo essere. Considerando gli obiettivi necessari alla nostra vita in quanto esseri intelligenti e continuamente rivolti alla realizzazione personale, possiamo tranquillamente definirli bisogni, anche se da soddisfare in base a valori e convinzioni individuali, altri elementi che vanno ad incrementare la nostra motivazione. Componente importantissima di quella spinta che ci consente di passare dall’intenzione all’azione è la fiducia. In parole semplici, dobbiamo credere in quello che facciamo o che stiamo tentando di fare, essere convinti che esista davvero la possibilità di raggiungere il risultato e che grazie alle nostre forze e risorse ce la possiamo fare.

Sarebbe tutto molto facile se non subentrassero altre variabili in grado di influenzare in modo determinante la motivazione, come il rapporto tra costi e benefici di cui accennavamo anche nell’articolo precedente: avrò davvero un vantaggio dopo tanta fatica? Cosa avrò guadagnato una volta arrivato fino in fondo? In cosa sarà migliore la mia vita e il mio modo di viverla dopo aver raggiunto l’obiettivo? Oppure ci perderò qualcosa? Un’analisi il più possibile chiara ma altrettanto rigorosamente personale e individuale delle varie possibilità ci porterà ad aumentare o diminuire la nostra convinzione all’azione, ovvero la nostra motivazione perderà o acquisterà forza ed efficacia. Del resto la motivazione non è un valore assoluto, un elemento che c’è oppure non c’è, ma in quanto desiderio individuale di fare qualcosa in vista di un bisogno, inesorabilmente oscilla a vari livelli.

Il grado della motivazione è il risultato dell’interazione tra il nostro livello di desiderio e le barriere che si frappongono tra noi e il suo avverarsi, ovvero tra l’obiettivo e il suo raggiungimento. Tra queste barriere non sono assolutamente da sottovalutare alcune variabili che in certe combinazioni possono fungere da veri blocchi impedendo ogni possibilità, come fattori fisici, ma anche psicologici ed emotivi, capaci di distorcere la percezione del bisogno stesso, così che a volte non venga neanche avvertito. Altre barriere insormontabili, almeno apparentemente, possono essere costituite dalla mancanza di tempo o dalla presenza di altri impegni che non ci permettono neanche di provarci o da un elevato timore di insuccesso dovuto, magari, a una bassa autostima.

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