Il blog di Chiara Cecutti

Imparare ad essere felici e superare le difficoltà? Anche un film può aiutare, magari un cartone

Abbiamo già visto come a volte il cinema trasmetta messaggi positivi e assolutamente applicabili alla vita di ogni giorno, personale e professionale, e come spesso si intreccino, amalgamandosi alla perfezione, concetti che arrivano, ad esempio, dal mondo dello sport, con temi che riguardano il nostro essere persone, in famiglia e in azienda. Ne avevamo parlato a proposito dello spirito di squadra e del Team Building citando e ricordando quel grande film di Oliver Stone con Al Pacino dal titolo Ogni maledetta domenica, torniamo a parlarne oggi a proposito di coraggio, intraprendenza, autostima, superamento degli ostacoli e delle difficoltà, solidarietà e accettazione dei propri difetti e di quelli altrui con una pellicola di tutt’altro genere che esce proprio oggi: Alla ricerca di Dory della Disney Pixar. Un cartone certo, ma è proprio nei film d’animazione di ultima generazione che si trovano sempre più spesso messaggi importanti e utili, e non solo per i bambini – ai quali tuttavia impartire sin da piccoli e in modo divertente qualche lezioncina su come comportarsi anche da grandi non può fare che bene – ma anche e soprattutto per gli adulti.

Non vi raccontiamo il film, ma puntiamo l’attenzione sulla protagonista, una pesciolina blu di nome Dory che ha un handicap non certo di poco conto: soffre di perdite di memoria a breve termine e questo la porta più volte a perdersi. Ma è così forte la sua determinazione a vincere tale difficoltà e ad aiutare gli altri quando ne hanno bisogno, che è comunque una vera eroina e, nonostante tutto, capace alla fine di ritrovarsi. “Dory è un pesce sempre sorridente, sorride alla vita, ci crede, non si lascia scoraggiare e va avanti, intraprendente e coraggiosa, ed è fiduciosa del mondo” dice l’attrice Carla Signoris che le presta la voce nella versione italiana del film. Nel cast dei doppiatori c’è anche Baby K, giovane rapper di successo con il chiodo fisso dell’affermazione femminile di cui parla nelle sue canzoni e anche in un libro intitolato Come diventare femmina Alfa (Mondadori): “la femmina Alfa non è la donna con personalità aggressiva, ma quella che è protagonista della sua vita senza mettersi per forza in mostra e senza calpestare gli altri, e soprattutto che accetta le sue difficoltà riuscendo ad andare avanti proprio come fa Dory – dice parlando del film e anche del suo libro – perché l’importante nella vita è avere chiaro in mente il proprio obiettivo e che la strada più veloce non è necessariamente quella giusta per raggiungerlo, infatti Dory deve trovarne un’altra. La vita è fatta di tanti ostacoli – conclude Baby K – ma un proprio difetto non è necessariamente un problema, l’importante è trovare la strada giusta per superarlo”.

Non è forse tutto questo legato alla felicità? Quella di cui abbiamo parlato citando il coraggio di Giusi Versace, ad esempio, che ha vinto persino su un incidente che le ha portato via le gambe costruendosi comunque un vita di successo? Ed eccoci al punto: gli esempi per imparare ad essere felici possiamo prenderli da qualunque cosa e attingendo ovunque, da una persona nota o da un’altra incontrata per caso al bar, da una storia raccontata in TV o letta in un libro, da uno spettacolo teatrale o da un film, che sia pure un cartone come in questo caso. Dory riesce nel suo intento perché aiutata da altri pronti a farlo, ma solo perché lei è riuscita a costruirsi una rete di relazioni importanti nonostante il suo handicap, e guarda caso anche chi l’aiuta ne ha: c’è un beluga depresso perché il sonar non gli funziona più e uno squalo balena quasi cieca, eppure fanno di tutto per salvarla; e non era forse lo stesso Nemo, eroe del prequel di questo film, un pesciolino nato orfano e con una pinna atrofica? Insegniamo tutto questo ai nostri ragazzi, ad essere felici di quel che si ha, a girare a nostro favore le cose negative che la vita ci regala, a crearci un mondo amico intorno che possa aiutarci a farlo, e impariamolo anche noi con loro, magari vedendo un cartone.

 

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