Il blog di Chiara Cecutti

Samantha Cristoforetti: i limiti sono lo stimolo a dare di più

Chi mi conosce sa che amo parlare delle donne, quelle che si mettono in gioco, che ci ispirano per la loro forza e tenacia di fronte alle avversità, che se cadono si rialzano più coraggiose di prima, quelle che vanno sì dritte all’obiettivo ma curandosi del percorso e non solo della meta, quelle, soprattutto, che fanno cose che solo poco tempo fa sarebbero state impensabili per il genere femminile. E magari anche umano. Ed ecco che oggi mi soffermo su Samantha Cristoforetti, che recentemente è stata ospite della F Design Week, il talk ideato e organizzato da F, il settimanale femminile di Cairo Editore diretto da Marisa Deimichei, e protagonista della conversazione dal titolo “Space is closer: lo spazio che ti migliora la vita”. E sappiamo bene di quanto spazio abbiano bisogno le donne come lei!

Scherzi a parte, val la pena di ricordare che Samantha Cristoforetti, detta anche simpaticamente AstroSamantha, è stata la prima donna italiana ad aver volato nello spazio, ed è rimasta per quasi 200 giorni a bordo della Stazione Spaziale Internazionale per occuparsi di ricerca scientifica, in particolare delle reazioni del corpo umano in condizione di microgravità. Inutile dire che naturalmente ha già nuovi progetti, come il Lunar Orbital Platform-Gateway, una stazione che orbiterà intorno alla Luna, ed ExoMars, la missione robotica di esplorazione del pianeta rosso al fine di portare l’uomo su Marte. Cosette, non è vero? Ma ciò che mi ha colpito maggiormente sono state le sue parole sugli ostacoli, i vincoli, le barriere. Samantha infatti pensa che: “i limiti ci aiutano a essere creativi e a innovare, sono lo stimolo a dare di più” e non certo a fermarsi.

Ora, non c’è bisogno di essere Samantha Cristoforetti per credere nelle proprie possibilità, ma di certo ascoltare dichiarazioni come questa, vedere il suo entusiasmo e sapere che anche per lei non è stato tutto facile, ci rincuora e ci sprona a osare di più. Quando parliamo di limiti infatti va considerato che non sono gli stessi per tutti: per ognuna di noi ci può essere una porta di un diverso spessore e di un diverso colore che può cercare di chiudersi ripetutamente lasciandoci fuori quando tentiamo di ottenere qualcosa. Può trattarsi di limiti fisici, per chi per esempio ha un problema di disabilità congenita o acquisita, e ne abbiamo sentito parlare direttamente da personaggi come Giusy Versace, Bebe Vio o Alex Zanardi che nonostante non abbiamo più le gambe, di questa loro mancanza sono riusciti a fare la loro forza.

Ma può anche trattarsi di limiti caratteriali, sociali o ambientali, magari dovuti a un’indole timorosa o a un’educazione al ribasso. Ma di qualsiasi limite si tratti, è importante sapere che si può superare. Anzi, che può essere lo stesso limite a diventare motivazione, a farci lanciare una sfida con noi stesse, a darci l’audacia di provare comunque e di andare ovunque. Magari non proprio nello spazio… E che limite dopo limite, ostacolo dopo ostacolo, porta dopo porta, riusciremo a raggiungere il nostro obiettivo. Se ci crederemo davvero.

Grazie Samantha.

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